Alice Colacione

Nasce a Roma il 2 marzo del 1996
Già allieva in giovane età presso lo studio del pittore Marco Rossati.
Prosegue i suoi studi al Liceo Artistico De Chirico, quindi nel 2015 siiscrive all'Accademia di Belle Arti di Roma dove si forma con gli artisti Vincenzo Scolamiero, Salvatore Dominelli e Massimo Arduini con i quali approfondisce le tecniche dell'incisione sperimentale.
Nel 2016 e nel 2017 fonda il Collettivo Accademico 'Pentagoni' insieme ai colleghi dell'Accademia curando e prendendo parte alle due esposizioni del gruppo presso gli spazi della catena di Belle Arti Vertecchi.
Insieme ai 'Pentagoni' nel Marzo 2018 espone nel Museo d'Arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara nel progetto 'SAVE Biennale' ideato dall'artista Davide Cocozza, il collettivo MixedSalad e con la collaborazione di Mara Patricelli, Michelangelo Principe e Francesco Summa.
Nello stesso anno viene ospitata dall'artista Gio Montez insieme ai Pentagoni partecipando al progetto di Davide Cocozza 'l'arte mette a nudo'.
Nel 2018 fonda 'il Quarto Piano' con un gruppo di giovani artisti.

Mostre personali

2017

- Tadadatta,  RistoArte - Roma

Mostre collettive

2018  

- L'arte mette a nudo, Atelier Montez - Roma

- SAVE Biennale - Museo d'arte Moderna Vittoria Colonna di Pescara

2017

2° Mostra collettiva "PENTAGONI" - Vertecchi - Roma

2016

1° Mostra collettiva "PENTAGONI" - Vertecchi - Roma

Opera selezionata per il concorso 9" Rosso

Sol levante

2018
Inchiostro acrilico, collage su carta
9x9”

 

Testo a supporto dell'opera

Sol levante
La produzione di quest'artista si propone di restituire alle immagini la capacità di suscitare atmosfere 
immateriali che stimolino le suggestioni del pubblico.
La pittura per l'artista non deve stimolare la conoscenza, la cultura ma deve mettere in moto le esperienze soggettive di chi osserva.
E questo avviene attraverso la rappresentazione di forme e associazioni di colori.
Avendo fatto proprie forme di natura paesaggistica l'artista le utilizza come spunto per descrivere scenari non più tangibili ma visioni formate unicamente da linee e/o colori.
Si tratta di rappresentazioni astratte, modellate attraverso l'uso di linee talvolta aggraziate, altre nervose; si crea dunque una sinergia tra segno e tinte tra supporto e materia.
La sua ricerca è protesa non ad un fine didattico o, peggio, didascalico dell'oggetto artistico.
É prima di tutto un sentimento, un esigenza affettiva.